Attuale situazione in Antartide: maggio 2019!
Antartide, nell’Ovest un quarto di ghiacciai instabili. "Rischio per innalzamento dei mari"
I dati dei satelliti dell'Esa dimostrano che in 25 anni le lingue di ghiaccio si sono assottigliate a un ritmo sempre più elevato a causa dei cambiamenti climatici. Lo studio condotto dall'Università di Leeds con la partecipazione dell'Esrin di Frascati
- 17 maggio 2019 - Articoli Correlati: Rep: Svalbard, dove cambia il clima del mondo
>>>> By combining 25 years of @esa satellite data, scientists from @CPOM_news have discovered that warming ocean waters have caused the ice to thin so rapidly that 24% of the glacier ice in West #Antarctica is now affected. Read more: https://t.co/4IXqDNM06zpic.twitter.com/YSMyKB8Jol <<<<<
— ESA EarthObservation (@ESA_EO) 16 maggio 2019I risultati della ricerca, condotta da un team guidato da ricercatori dell’Università inglese di Leeds, e del quale fa parte anche Marcus Engdahl dell’Esa-Esrin di Frascati, sono stati pubblicati sulla rivista Geophysical Research letters e presentati al convegno dell’Esa dedicato all’osservazione della Terra, Living Planet Symposium, in corso a Milano.
La zona rossa
In 25 anni di osservazioni (1992-2017) effettuate con gli altimetri dai satelliti Esa ERS-1, ERS-2, Envisat e CryoSat, hanno evidenziato come, in alcune zone, il ghiaccio si sia assottigliato fino a 122 metri e il ritmo con cui va perduto, secondo i ricercatori, ora è cinque volte superiore rispetto all’inizio del periodo, nel 1992. Sono più di 800 milioni le misurazioni fatte in un quarto di secolo per valutare la quota del ghiaccio sul livello del mare, che scende a una velocità sempre più elevata.
Ghiaccio e neve
Ancora una volta, parliamo di effetti dei cambiamenti climatici. I glaciologi di Leeds hanno infatti comparato le misure da satellite con i modelli che simulano le precipitazioni nevose della zona (Regional atmospheric climate model, Racmo) per stabilire quanto la quota del ghiaccio fosse influenzata dal meteo e quando dai mutamenti del clima. Scoprendo che la quantità di neve caduta provoca piccoli cambiamenti sullo spessore del ghiaccio nel lungo periodo. Perciò l’erosione dei ghiacciai come il Thwaites o il Pine Island, che mina il loro equilibrio, non può che essere dovuto a fattori climatici: “Questa è una dimostrazione fantastica di come le missioni satellitari possono aiutarci a capire come sta cambiando il nostro Pianeta – sottolinea Marcus Engdahl – le regioni polari sono ambienti ostili ed estremamente difficili da raggiungere sul campo. Perciò l’osservazione dallo spazio è uno strumento indispensabile per tracciare gli effetti del climate change”.“Ora vediamo chiaramente che la tendenza all’assottigliamento si è diffusa rapidamente attraverso alcuni dei ghiacciai più vulnerabili dell’Antartide – spiega Andy Shepherd diretore del Centre for Polar Observation and Modelling britannico e prima firma dello studio – e questa scomparsa sta causando l’innalzamento dei mari in tutto il Pianeta”. Dal 1992, l’inizio del periodo di osservazione, la scomparsa dei ghiacci antartici si stima che abbia contribuito all’innalzamento dei mari per circa 4,6 millimetri. E procede sempre più veloce. Non solo attorno ai poli.
Dalle Alpi alle Ande
I ghiacciai scompariranno da metà dei siti patrimonio dell’umanità entro il 2100, se gli sforzi per la riduzione delle emissioni e il contenimento del riscaldamento globale non dovessero essere efficaci. La conclusione è contenuta in uno studio pubblicato ad aprile su Earth’s Future, rivista dell’Unione dei geologi americana, che stima come tra i 19.000 ghiacciai all’interno di 46 siti Unesco dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità, la metà potrebbero non esistere più alla fine di questo secolo.In caso di uno scenario senza una riduzione delle emissioni, i ghiacciaio scomparirebbero da 21 dei 46 luoghi. Anche in caso di taglio dell’immissione di gas serra, in otto di questi non ne rimarrebbero comunque. A seconda dello scenario, potrebbe andare perso dal 33 al 60 per cento del volume di ghiaccio, sempre secondo lo studio. Tra i ghiacciai a rischio il Grosser Aletschgletscher, nelle Alpi svizzere, e di altri piccoli ghiacciai alpini e sui Pirenei. La perdita più importante avverrebbe nelle Ande argentine, nel parco nazionale di Los Glaciares e in Nord America, sul Waterton Glacier International Peace Park, in Canada.
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